New York Fashion Week: la collezione f/W 2013-14 di Michael Bastian fotografata, in esclusiva per lepilloledistefano, da Richard Gerst (…e non può mancare una mia intervista al designer)

Un altro fantastico regalo di Richard Gerst, che diventa anche il mio omaggio di Buona Pasqua per voi. E questa volta Richard mi ha davvero colpito, per la sua versatile capacità di riuscire a passare dalla fotografia ritrattistica a quella di moda, da momenti intimi e personali, che ci hanno affascinato ad esempio nella serie “Casting Privati”, alle foto delle passerelle, come in questo caso. Gerst ha fotografato, durante le ultime sfilate a New York, la collezione dello stilista Michael Bastian, e quando mi ha mostrato i suoi scatti non ho resistito, chiedendo al fotografo la possibilità di condividerli con voi. Ma non è finita qui, perché Bastian, nome noto del fashion design, per la linea a suo nome, ma anche per quella che disegna per il marchio Gant, la Gant by Michael Bastian appunto, si è reso disponibile per rispondere ad alcune domande. Quindi i meravigliosi scatti di Richard Gerst, realizzati durante lo show di Bastian per la stagione fall/winter 2013-14, sono accompagnati da una mia intervista al designer, in cui abbiamo la possibilità di conoscere meglio uno stilista la cui rilevanza nel fashion system è sempre più evidente. Enjoy! / Another great gift from Richard Gerst, who also become my present to you to wish you an Happy Easter! And this time Richard really surprised me, thanks to his versatile ability to be able to switch from portrait photography to fashion pictures, from intimate and personal moments, that fascinated us for example in the series “Casting Privati”, to photos taken near designer catwalks, as in this case. Gerst photographed, during the last fashion shows in New York, the collection of the designer Michael Bastian, and when he showed me his shots I could not resist asking the photographer the opportunity to share them with you. But that’s not all, because Bastian, a well-known name in the fashion world for the line in his name, but also for what he designs for the brand Gant, the Gant by Michael Bastian line, has kindly agreed to answer to some questions. So the wonderful pics by Richard Gerst, made ​​during the Bastian’ show for the fall/winter 2013-14, are accompanied by my interview with the designer, where we have the opportunity to learn more about a name and a brand whose importance in the fashion industry is increasingly evident. Enjoy!

Sig. Bastian ci può raccontare quali ispirazioni hanno permesso a questa collezione di prendere forma? Da dove arrivano questi input? Chi è l’uomo Michael Bastian che abbiamo visto sfilare in passerella per l’a/i 2013-14?
In questa stagione ho voluto esplorare gli angoli più oscuri e segreti di quello che potrebbe essere l’uomo Michael Bastian. In qualità di menswear designer americano, credo sia importante sviluppare questa idea qui – nel mio Paese e basandola sulla mia esperienza personale – così ho iniziato la progettazione di questa nuova collezione studiando le opere del pittore americano Andrew Wyeth che ha vissuto e lavorato a Cushing, nel Maine. Wyeth ha sempre suscitato su di me una forte fascinazione, perché i suoi quadri invitano sempre ad andare più in profondità – quello che può sembrare ad una occhiata superficiale e passeggera come un semplice paesaggio o un ritratto nasconde sempre segreti più oscuri e invita a fare un passo più in profondità nel suo mondo complicato. A volte è la prospettiva che ha scelto, l’apparente casualità di ciò che ha messo nell’opera o di quello che ne ha lasciato fuori che porta a porci certe domande e rende le cose un po’ instabili. I suoi dipinti e disegni possono essere minacciosi, solitari, introspettivi, bizzarri, sereni, freddi o sensuali, ma non sono mai semplicemente quello che sembrano a prima vista.

Come è cambiata la sua figura maschile di riferimento e il target del brand nel corso degli ultimi anni? Chi è l’uomo Michael Bastian adesso?
Ho sempre pensato a lui come ad un ragazzo fra i 30 e i 40 anni, vive in una città, prende i suoi vestiti e come si veste sul serio, ma non sono la cosa più importante della sua vita – ha un sacco di interessi e i vestiti sono solo uno di essi. Questo target, questa figura di riferimento, non è in realtà mai cambiata per me nel corso del tempo.

Quali sono i vostri progetti nei confronti dell’Europa, e in particolare, dell’Italia? Pensa che potrebbero essere mercati interessanti per la linea Michael Bastian?
Attualmente vendiamo in tutta Europa, nel Regno Unito, Francia, Germania, Austria e Turchia e in alcuni negozi on-line, come www.thecorner.com. Stiamo anche ultimando lo sviluppo del nostro primo e-commerce, che dovrebbe aiutarci a crescere il business del brand e a raggiungere un pubblico più vasto. L’Europa (e l’Italia con essa) è un mercato molto importante per noi, speriamo di crescere e occuparcene di più in futuro.

A parte le evidenti differenze da un punto di vista progettuale, in che modo è la linea Michael Bastian è diversa da quella che disegna per il marchio Gant?
L’uomo Gant by Michael Bastian è un personaggio sportivo, atletico, un cliente che ama abiti sartoriali e alla moda. È una figura urbana, con una mentalità moderna che sceglie proposte sia accessibili, sia sofisticate. Da questo punto di vista è una collezione di ‘ifestyle’ vera e a 360 gradi. Per quanto riguarda la linea Michael Bastian, è una linea di design di lusso più mirata a un intenditore, ad esempio i capi presentano moltissime lavorazioni fatte a mano, tessuti esclusivi, fit particolari, il tutto è realizzato in Europa.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Speriamo di aprire il nostro primo negozio monomarca a New York e poi, lentamente, sviluppare il concetto di retail in altre città e Paesi.

Per saperne di più sul designer / to learn more about the designer: www.michaelbastiannyc.com

Nella seconda pagina (appare cliccando sul titolo e aprendo il post da solo) la versione in inglese di questa intervista/ in second page (as you click on the title and you open the post as a single page the other page appears) the english version of this interview.

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