#TheFirst: la prima mostra personale di Stefano Mastropaolo. La mia intervista all’artista e le immagini dell’opening.

Conosco Stefano Mastropaolo da tanti anni, da quando mi innamorai di un suo blog in cui parlava di cultura e fenomeni legati agli anni Ottanta.
Ci hanno unito subito passioni comuni, percorsi simili e un senso dell’ironia molto vicino, che si nutre di citazioni costanti. Stefano è stato un mio collaboratore in tanti progetti come fashion writer, io a mia volta l’ho appoggiato nel suo dapasserella.it.
Nonostante però le telefonate senza fine, gli sporadici incontri, Stefano vive a Roma per cui non lo vedo spesso, le giornate trascorse insieme durante AltaRoma o la Fashion Week milanese, non sapevo che Stefano fosse anche un pittore. In realtà in molti non conoscevano questo suo lato artistico che lo stesso Stefano ci ha tenuto nascosto per anni, ma non appena lui si è sentito più sicuro ha iniziato a condividere con noi, i suoi amici più cari, immagini e idee.
Trovarmi all’inaugurazione di #TheFirst, sua prima personale che si tiene in questi giorni presso Contesta Rock Hair, in Via Degli Zingari 9, nel quartiere Monti di Roma, è stato un momento importante.
Consapevole dell’importanza che questa mostra aveva per Stefano non sarei mancato per nulla al mondo, ma ho deciso di intervistarlo anche perché penso che quello che era un fashion writer e un pop lover è riuscito a trasformare la sua cultura, i suoi punti di riferimento, quello che lui descrive come un momento di sfogo e di libertà,  in un percorso nuovo, che sono sicuro ci riserverà molte sorprese.
Non è un caso che una figura importante come Clara Tosi Pamphili scriva questo di lui e di #TheFirst:

“Parlare delle opere di Stefano Mastropaolo é un privilegio. C’é il sentimento di gioia di essere chiamati a condividere un atto artistico diverso dal solito, un lavoro autentico dettato dalla volontà di fermare certe visioni e condividerle con gli altri.
Un atto di coraggio che non si ferma di fronte alla paura del giudizio degli altri, un gesto, come quello del vestirsi o esibirsi, libero da ogni paura. Un esempio per tanti che anche nell’arte rispondono alle convenzioni per paura di mostrarsi.
Segni grossi, figure tra le figure con una memoria pop che si materializza nel cuore rosso o nella scritta ma non riesce a condizionare un istinto ludico di memoria di luoghi che guida i pastelli e i colori, una matrice sana di artista mai cresciuto per non rinunciare alla sua spontaneità.
Opere come appunti della sua vita assetata di immagini di un mondo irreale più vero della realtà: come l’autoritratto, che descrive gioia di non essere simmetrico, é l’esasperazione di uno stato d’animo dove comunque vince la forza di guardarsi.”

Ho il piacere di condividere con voi queste immagini dell’inaugurazione della mostra, ma soprattutto lo scambio di battute fra me e l’artista durante la serata del 5 marzo scorso. Bravo Stefano!

 

 

La locandina di #TheFirst.
La locandina di #TheFirst.

Io ti conoscevo fashion writer, appassionato di musica, cinema e serie televisive, conoscitore della cultura pop, ma ti ho scoperto pittore solo di recente. Mi racconti come ti sei avvicinato all’arte? Quando hai iniziato a dipingere e perché?
Quando avevo quasi 14 anni, nel 1989, andando a scuola una mattina, ho visto nella libreria/cartoleria dove di solito compravo i fogli protocollo per il tema, il quadernone dell’ultimo minuto e così via,”I diari di Andy Warhol” e giuro di aver provato il desiderio di possesso senza sapere chi fosse Andy Warhol!
Leggendolo mi sono imbattuto nella Factory, nelle Superstar, nella scena di New York, in personaggi di cui non avevo mai sentito parlare, ma che mi affascinavano.
Dato che sono gemelli e curioso, ho “studiato”, e un passettino alla volta quei nomi – Leo Castelli, Paul Morrissey, Nico, Lou Reed – sono entrati nella mia vita. Ho scoperto il potere estetico e culturale del Pop.
Quello è stato il mio primo approccio con l’arte. Negli anni ho avuto la fortuna di approfondire molti di quei temi, di imparare a leggere l’arte. Per questo ritengo decisivo l’incontro con Luisa Valeriani, mia docente di Sociologia delle Arti e della Moda, che mi ha dato la possibilità di capire quanto un opera d’arte sia innanzitutto un dispositivo emozionale ed emozionante.
Ho iniziato a disegnare sempre in quel periodo, probabilmente per tirare fuori il mio caos interiore. Lavoro soprattutto quando sento di dover ripartire da zero, di sfogarmi.

Opere - Stefano Mastropaolo_Senza Titolo (3) Opere - Stefano Mastropaolo_Senza Titolo (2) Opere - Stefano Mastropaolo_Senza Titolo (1) Opere - Stefano Mastropaolo_Self Portrait

Alcune opere di Stefano Mastropaolo.
Alcune opere di Stefano Mastropaolo.

In che modo i tuoi quadri dialogano con le tue passioni e i tuoi altri mondi lavorativi?
Sono influenzati da quello che vivo, dagli stimoli che ho. Sono parte del mio processo espressivo che passa anche dalla scrittura, da una visione estetica che passa anche attraverso la mia passione per le serie tv.

Ci parli di questa mostra? Quali le emozioni di vedere il proprio lavoro visto da un grande pubblico per la prima volta?
#TheFirst nasce per la voglia di mettermi in discussione. Per molto tempo non ho mostrato le mie cose perché non mi sentivo maturo e strutturato, ma a quasi quarant’anni, li compirò a maggio, ho sentito il desiderio di fare qualcosa per me.
Si prova Ansia, eccitazione, paura, desiderio … Come in tutte le prime volte!!! Sto ancora cercando di riprendermi dall’affetto ricevuto durante la serata di inaugurazione, in cui la partecipazione di amici e spettatori ha superato ogni mia più rosea aspettativa.

CONTESTA ROCK HAIR (1)

Dettagli dalla location Contesta Rock Hair durante l'opening della mostra.
Dettagli dalla location Contesta Rock Hair durante l’opening della mostra.

Come è nata la collaborazione con Contesta?
Conosco il team e la filosofia di Contesta Rock Hair da tantissimi anni. Come amico, da loro non ti senti “solo” cliente, parlando dei loro eventi ho chiesto l’iter da seguire.
Hanno visto le mie cose e, per fortuna, le hanno ritenute in linea con la loro ricerca, facendo nascere l’idea di esporre da loro.

People (2)

Alcuni ospiti e l'artista stesso durante l'inaugurazione della mostra #TheFirst.
Alcuni ospiti e l’artista stesso durante l’inaugurazione della mostra #TheFirst.

In generale come potremmo definire le tue opere e da dove trai ispirazione?
Sono opere pop. Il mio background come ti ho detto è quello, e chi meglio di un archeologo del pop come te lo può capire, sicuramente si nota forte l’influenza di Haring e di Basquiat, ma anche le pitture rupestri che sono stati i primi graffiti della storia dell’uomo.

Il quadro che ti sta più a cuore?
Quello che ancora devo realizzare. Ognuno ha dentro di sé una storia e fissa un momento, quindi non saprei scegliere. Però ammetto di essere stato felice che “La memoria è un bene prezioso” che ho dipinto per il Giorno della Memoria delle vittime del nazismo – tema che sento molto – abbia suscitato l’interesse che speravo.
Quando smonterò la mostra lo voglio donare al Museo della Memoria della comunità ebraica romana perché, come dice il titolo, la memoria è un bene prezioso che va alimentato anche con piccoli gesti come il mio.

"La memoria è un bene prezioso!.
“La memoria è un bene prezioso”.

Sogni per il futuro?
Il Moma è troppo?!

Se volete seguire Stefano online potete trovarlo qui: www.stefanomastropaolo.com e www.dapasserella.it

Opere - Stefano Mastropaolo_Senza Titolo (5) Opere - Stefano Mastropaolo_Senza Titolo (6) Opere - Stefano Mastropaolo_Senza Titolo (7)

Oltre opere da #TheFirst.

Oltre opere da #TheFirst.

Stefano Mastropaolo durante l'opening della sua prima mostra personale.
Stefano Mastropaolo durante l’opening della sua prima mostra personale.

Le foto in questo post sono di Riccardo Ferranti.

  1. Antonia Rispondi

    Bella l’intervista e complimenti a questo artista,che conosco già come tante altre professionalità messe insieme, nonchè come buon amico e persona speciale. I quadri son davvero belli….mi sarei già innammorata di uno in particolare…Stefano Mastropaolo posso fare delle “avances” al quadro??? :-)

  2. Emanuela Pirré Rispondi

    Ogni volta in cui mi imbatto in una personalità come quella di Stefano Mastropaolo, io mi innamoro.
    Tutta la mia ammirazione va a lui che sa esprimersi in mille modi diversi e non ha paura di attraversare limiti e confini: che gioia sapere che esistono persone così, è una consolazione.
    I quadri mi piacciono moltissimo, adoro lo stile pop. Il mio preferito? Quello col cuore, il lampo giallo e la scritta pop azzurra.
    Ultima cosa: complimenti per il gesto della donazione. Sì, la memoria è preziosa.
    Manu

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