Il panorama della moda comprende una moltitudine di aziende, di personalità creative e di tentativi più o meno riusciti di rilanciare sul mercato marchi persi nel tempo.
Ma quando due importanti realtà, due brand così inconsciamente presenti nella nostra memoria stilistica da poter essere soprannominati “storie”, al contempo ancora così presenti e forti nel nostro contemporaneo si uniscono, gli ingranaggi funzionano veramente.
È il caso del co-branding tra K-Way e Saddlers Union, maison di pelletteria artigianale nata nel 1957 per volere di cinque artigiani.
La prima bottega per la creazione di questi accessori in cuoio nacque nel cuore della capitale durante il periodo della dolce vita romana e, col tempo, divenne un punto di riferimento per icone di stile di tutto il mondo: Gianni Agnelli, Virna Lisi, Jack Palance e Alberto Moravia.
Nel 2009 il marchio attinge nuova linfa dall’intervento dei fratelli Micaela e Paolo Calabresi Marconi, capaci di rilanciarlo sul mercato offrendo prodotti in linea col gusto contemporaneo.
La collaborazione con K-Way è il culmine del progetto di rilancio di Saddlers Union: cinque modelli, realizzati interamente in Italia, in cui artigianalità e contemporaneità si uniscono sapientemente.
La vivacità del colore caratteristico di K-Way e l’aspetto elegante del cuoio, materiale facilmente riconducile a prodotti di finissima qualità manifatturiera, si uniscono in alcuni modelli di borse, la Bucket Bag, la Yes Weekend, i due beauty Necessaire Woman e Man, ma soprattutto la Luly Bag, di cui ci siamo invaghiti!
La borsa da donna è disponibile nei colori del rosso e del blu navy, manici e profili in cuoio, scocca in Nylon Plus antipioggia e interno scamosciato in tinta.
Un incontro quanto mai vincente, capace di unire la tradizione artigiana con l’innovazione del tessuto tecnico di K-Way.
Questi accessori faranno innamorare i fashion addicted in un lampo, ne siamo certi!