Tradizione e innovazione convolano a nozze nella collezione autunno/inverno 2016 di Burberry andata in scena alcuni giorni fa presso la consolidata location dei Kensington Garden di Londra.
All’interno di uno spazio eventi appositamente creato, Christopher Bailey ha mandato in scena quella che oramai solo per tradizione può definirsi una sfilata, perché trasformata dal grande designer in un vero e proprio evento multisensoriale e multimediale: musica dal vivo ad opera del giovane e talentuoso Benjamin Clementine e live streaming Apple TV gli elementi di rottura con il tradizionale concetto di défilé, per uno spettacolo in cui atmosfera, abiti e musica si confondo gli uni con gli altri, creando quella che menti geniali come Mozart o Beethoven avrebbero definito sinfonia perfetta.
“Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu” la fashion ricetta che il buon Bailey ha offerto ai suoi ospiti e alle migliaia di persone collegate alla rete: ricordi di famiglia e di amore, emozioni che si legano a tradizione e artigianalità, al calore del focolare domestico e alla gioia per una nuova vita che sta per spalancarsi all’orizzonte.
Così quello che nella mente di tanti sono le quattro regole dell’outfit da cerimonia, suggerimenti e tradizioni tramandate da madri a figli con scaramantica preoccupazione, diventano in Burberry pretesto per proseguire sulla strada della grande reinterpretazione della tradizione, nell’obiettivo mai mancato di rendere iconica la grande tradizione britannica.
Entrano in scena così capi in cui romanticismo, nostalgia e amore si mescolano in un mix carico di grande pathos: estrema attenzione al capospalla minuziosamente e sapientemente rivisitato, come le giacche militari, le mantelle e i trench in lana cachemire doppia o double face; grande protagonista lo sportswear chic per l’uomo contemporaneo che cerca la cura del dettaglio e pretende la ricercatezza di stile all’interno di un concetto di moda duttile e rilassata: felpe zippate della tuta, pantaloni larghi, bomber e piumini over appaiono in passerella accanto alle giacche sartoriali e ai completi pure British, producendo la sensazione di freschezza tipica della prime mattinate invernali.
Artigianalità estrema, simbolo di un lusso che è sostanza autentica: tessuti double face separabili e cuciti amano, paillette ricamate a mano, strutture legate, lane garzate e cachemire cardato diventano la parola d’ordine di una moda che guarda alla sostanza come unica possibilità e scelta di vita.
Blu marino, bianco, verde e rosso militare, porpora, senape e cammello le proposte cromatiche di collezione, intensità di spirito e volontà estetica che trovano nel colore una comune e confortevole dimora.
Grande attenzione, infine, per gli accessori, settore in cui la grande maison inglese sta investendo in maniera decisa e con risultati evidenti: accanto alle oramai famose sciarpe handmade realizzate in Scozia appaiono deliziose satchel bag a scacchi in suede inglese, driver shoes in camoscio e derby in pelle, fino alle sneakers in twill tecnico e nylon.
Una collezione in definitiva carica di un’emotività nuova, certamente rispettosa della grande tradizione di casa Burberry, ma al contempo quasi come dedicata a qualcosa di nuovo, come un orizzonte a lungo desiderato e atteso.
Verrebbe da chiedersi perché Christopher Bailey abbia dedicato la collezione ai famosi precetti matrimoniali… ma qui non si fa gossip e questa è un’altra storia!