C’è quella moda che è un mosaico ricco e multicolore composto di tessere nuovissime, frammenti di storie brevi di brand nascenti, scie rapide di trend che attraversano come meteore il cielo delle tendenze stilose: e poi c’è la moda che è un’antologia preziosa di racconti di lunga vita e di successi solidi.
Come fosse davvero un libro che raccoglie quelle realtà che da decenni attraversano la storia e la plasmano con le loro intuizioni gloriose di stile e creatività, possibilmente allacciate all’eccellenza della manualità: ecco, la Maison Longchamp è protagonista ad honorem di quest’antologia ideale, con i suoi brillanti 70 anni da celebrare proprio in quest’anno in corso.
Settant’anni di bellezza che dalla pelletteria, cuore pulsante della maison parigina, si amplifica nel prêt–à-porter sofisticato che ne è il degno corollario: sette decadi fa tutto nacque da quel che era un semplice negozio dedito al tabacco, fondato da quel Jean Cassegrain che da una scintilla di genio mescolato al tocco di stile concepì l’idea di ricoprire le sue pipe eleganti con la pelle.
L’intuizione conquistò il gusto persino del celebre Elvis, e fu un primo passo sulla strada del successo: Monsieur Cassegrain divenne così il fondatore di una realtà tra le più importanti del blasonato fashion world legata alla produzione di accessori lussuosi, nonché il capostipite di una famiglia che tuttora ne impugna saldamente le redini.
Perché vi ho accompagnato, seppur brevemente, nella storia brillante di Longchamp?
Beh, perché raggiungere le radici di un tal caso di successo ci consente di apprezzare con maggior pienezza la collezione dedicata alla prossima stagione a/i 2018-19 che di questa storia è al contempo una summa e una sublimazione.
Non a caso, in effetti, la protagonista ideale della collezione è un’amazzone elegante dei nostri giorni: amazzone nell’animo energico, indipendente tanto nell’affrontare le vicissitudini quotidiane quanto nel gestire un guardaroba che la rispecchi, fatto di capi e accessori lussuosi sì nell’eccellenza dei materiali, ma lussuosi anche perché sofisticati e disinvolti al tempo stesso.
La collezione è un gioco esatto di equilibrio tra chic e confortevolezza: abiti longuette fluidi che accarezzano con grazia il corpo, preziosi nelle lavorazioni a ricamo, ricercati quando realizzati in velluto pregiato, inaspettati nelle stampe dalla palette varia, che accoglie tutti i gusti di tonalità, dalle più tenere a quelle più vivaci.
Gli abiti sono la base essenziale da stratificare con il fascino caratteristico del guardaroba firmato Longchamp: i capispalla.
Stavolta, è il folk a guidarne l’apparenza, ma in una mescolanza brillante con quel grado di eleganza che è parte integrante del DNA parigino della maison: dagli smanicati in shearling colorato ai lunghi soprabiti soffici, dai cappotti in pelliccia attraversati da strisce multicolori ai giubbotti profilati in lapin, fino al chiodo minimale e al parka svelto, due modelli che son come una pausa tra gli intarsi di motif, tinte e materiali che accalappiano l’occhio e il gusto.
Ed a proposito d’ispirazione folk, due sono i leit-motiv della collezione legati all’immaginario di questa nostra amazzone elegante: l’immagine grafica del cavallo al galoppo, che di Longchamp è l’emblema storico, e le frange leggiadre che dai capispalla si distribuiscono lungo gli stivali morbidi, come fossero colpi di scena in movimento nell’aria.
Last but not least, quel che di Longchamp è il cuore pulsante, ovvero le borse: che del tema equestre prendono in prestito i dettagli decorativi, come gli anelli e i morsi intrecciati, che del folk prendono la libertà chic delle frange e i profili morbidi, che della palette della collezione prendono tutte le tinte per soddisfare qualsivoglia desiderio di stile, e lo stesso fan con le forme, così che dalla piccola pochette alla grande messenger bag tutte le amazzoni eleganti Longchamp possano trovare la propria nuova borsa ideale.