Gli opposti si attraggono nella collezione p/e di Angelos Frentzos

Anche per la collezione spring/summer 2019, Angelos Frentzos, riconosciuto talento nel panorama fashion contemporaneo, è stato in grado di realizzare un guardaroba adatto ad un uomo eclettico, che girovaga in luoghi disparati delle metropoli mondiali, dove arte e moda trovano la loro massima esposizione.

Frentzos, nato ad Atene nel 1972, si diploma alla scuola di Belle Arti e Disegno Industriale nel 1992.
Nello stesso periodo, si unisce ad una squadra volta a creare una collezione di capi di vestiario concettuali e sperimentali, basata sulle attitudini dell’era della musica new wave, tema che si rivelerà molto caro al designer e che lui stesso omaggerà in diverse delle sue collezioni successive.
Si laurea in “Fashion Design and Textile” alla prestigiosa Central Saint Martins School di Londra nel 1997. Nel 1999, incoraggiato da un talent scout della moda, presenta la sua prima collezione donna durante la settimana della moda meneghina, lanciando quindi il marchio Angelos Frentzos nel panorama internazionale. Nel 2002, lancia il suo marchio anche nella moda maschile con lo scopo di creare un’immagine per entrambi i sessi basata sulle influenze ricevute da arte contemporanea e musica.

Arriviamo a questa collezione per la s/s 2019, lo stesso nome dell’ultima collezione di Angelos Frentzos (“Public Intimates”) ci fa intuire la presenza di una contraddizione davvero intrigante.
Il termine “pubblico” si riferisce a qualcosa di fatto, percepito o esistente alla vista, mentre con “intimo” si intende qualcosa di privato e personale.
Il contrasto tra spazi pubblici e sentimenti privati, atteggiamenti intimi in luoghi affollati: questa l’intuizione vincente dello stilista.
La collezione spring/summer 2019, nata dall’estro del prorompente talento di Angelos, si snoda su un’ideale mappa narrativa delle sue stesse creazioni: dai musei alle feste, dalle gallerie agli studi d’artista, dalle presentazioni ai bagni pubblici.

Le stampe della collezione trovano la loro radice nell’architettura, a partire dalla palette colori (nero, marrone, bordeaux e scala di grigi sono ricorrenti) e dai materiali usati per la loro costruzione e decorazione, segnate da tracce di vita e di usura, in esatta riproduzione della realtà degli spazi pubblici urbani.
I capi chiave della collezione comprendono: ironiche stampe pantone, disegni di Salvador Dalì su pantaloni e tasche, e, più in generale, dipinti surrealisti distrutti, stampe a colori in stile splatter, trench coats dipinti a finiture lucidissime.
Tagli di precisione nei blazer, nei pantaloni slim fit o nei blazer jumbo, nei trench coats e nelle tshirts in volume esagerato confermano la volontà di Frentzos di ritrarre la (voluta) contraddizione e il contrasto, senza venire meno all’essenza della sartoria più “classica” con graffianti morbidezze.

In definitiva, “Public Intimates” rappresenta l’addio di Angelos Frentzos allo streetwear, o meglio, alla sua overexposure attuale. Certamente, la collezione si ispira ai look di strada ed è stata realizzata per essere indossata in strada, nel quotidiano, ma non vuole essere un’interpretazione triviale di uno streetwear arrivato al suo limite espressivo.

L’uomo moderno, si sa, è più esigente che mai: si sposta costantemente per i suo impegni e responsabilità, ma ha bisogno del suo mondo e delle sue radici sempre con sé.
La proposta? Outfit che reinterpretano le culture giovanili presenti e passate, con un’attitudine alla moda molto fresca, ma sempre con il rispetto delle proprie tradizioni e radici.

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