Gossamer, in una parola la collezione di Rahul Mishra

Gossamer come delicatezza, ma anche come ragnatela.
Una ragnatela nella quale ogni filo di tessuto è un ricordo d’infanzia.

Una parola che è la sintesi della collezione primavera/estate 2019 di Rahul Mishra, disegnata per innalzare ad oggetto di lusso l’arte del Chikankari e del Daraz, due tecniche indiane antiche, che solo poche donne sono ancora in gradi di realizzare.
Donne che hanno creato questi pezzi nelle loro case del villaggio di Lucknow in India. La collezione, chiamata Homemade, prende il nome da questo.

Il concetto di “home” però, non è solo relativo alla manifattura, ma anche e soprattutto al ricordo: le tende, i copricuscini, le tovaglie da tavola, rivivono nei tessuti.
Il bianco della neve che in casa si mischiava al rosso del pavimento. Ricordi semplici, ricordi di bambino, nei quali queste tende avevano un significato altro: proteggere dal mondo esterno, e che ora rivivono in capispalla, camicie, gonne e abiti puri e fluttuanti e che vestono la donna in look total white.

E poi colori per rappresentare la stravaganza della memoria e con i quali dipingere il paesaggio del villaggio, quel panorama che il designer vedeva ogni giorno da bambino: giallo, menta, azzurro e blu.
Lo stesso blu delle ortensie disegnate con la sua bambina in un pomeriggio di montagna.
I petali di questi fiori, che vengono ricamati in abiti di tulle e che ricoprono mini dress e crop top, sono impreziositi da cristalli Swarovski ed hanno il valore simbolico di ricostruire la memoria e far provare un sentimento di nostalgia.
Il sentimento di nostalgia deriva anche da abiti trasparenti e ricamati, sovrapposti con grande maestria a capi casual, e dalle gonne plissè.

A chiudere la sfilata due abiti neri nei quali il ricamo è così minuzioso da dare la sensazione di essere in quella casa a guardare il panorama che Rahul guardava ogni giorno.
Cotone, Jamdani e Maheshwari sono i tessuti scelti e con il quale il designer ha molta familiarità, ricordo del periodo nel quale lavorava come tessitore.
Una collezione che ha un rapporto molto intimo con la memoria, al di là dei trend del momento.

I ricordi per Rahul Mishra sono un’eredità culturale da condividere con il mondo, per far conoscere le tradizioni e la bellezza dei tessuti indiani, come in fondo Mishra ha sempre fatto con tutte le sue collezioni, come un ambasciatore della cultura handmade, dell’artigianato e del tessile.
Perché dimenticare è un peccato.

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