Il genio e la creatività di Yves Saint Laurent protagonisti a Torino di ICONICA

Un nome che è tutto un programma: “Iconica”. Torino, città che da sempre ci ha abituato a fermenti creativi legati al design e alla moda, dal 10 al 16 giugno, ospita una manifestazione da questo nome, che nasce con l’intento di avvicinare il grande pubblico a quelle figure che in qualche modo hanno segnato il nostro tempo. E questa prima edizione,  realizzata con il patrocinio della Città di Torino, della Camera di commercio di Torino e di Atout France (Agenzia per lo sviluppo del Turismo Francese), nasce in un momento ben preciso: il decennale dalla scomparsa di Yves Saint Laurent e a pochi mesi dall’apertura, a Parigi e Marrakech, dei due musei a lui dedicati. Nasce quindi come un omaggio al genio e alla figura di YSL questa edizione della manifestazione, che appare dal programma un tripudio di idee e iniziative.

“Yves Saint Laurent – L’Amour Fou” si presenta come una settimana di eventi, sfilate, mostre, incontri, workshop e laboratori che esplorano l’universo dello stilista francese, un uomo che ha insegnato a più di una generazione cosa significa stile!

Passionale, anticonformista, fragile, adorato dalle sue sarte, muse, come Betty Catroux e Bianca Jagger, e clienti di tutto il mondo, Yves ha creato capi che hanno rivoluzionato il modo di vestire come il caban, la sahariana, l’abito Mondrian, ma soprattutto Le Smoking, fino a quel momento massima espressione di eleganza maschile, diventati indiscussi simboli di stile e di un guardaroba moderno.

Partendo da una selezione privata di circa 150 pezzi, fra abiti e accessori prêt-à-porter, il primo pensiero di Monica Bruno e Angela Varasano, curatrici della manifestazione, è stato raccontare, attraverso la testimonianza di una collezione dallo straordinario valore, un’epoca in cui la moda era artefice di profondi cambiamenti culturali e dove prendevano forma le icone a cui guardano ancora oggi le maison internazionali.

“Abbiamo sempre considerato la moda una forma d’arte al pari di altre più celebrate – spiegano le curatrici –. L’idea di un abito, la sua realizzazione, i tagli, il tessuto, le foto che lo raccontano al pubblico, sono un sistema che ci affascina moltissimo. Scegliere, abbinare abiti, progettare outfit per una semplice gita o volere quella piccola scimmia di gesso perché deve stare su quella mensola tra un corallo e un ritaglio di tappezzeria di stoffa, questa è la nostra tensione costante. Abbiamo pensato di creare Iconica – continuano le curatrici– per dar vita a un contenitore in cui ‘riporre’ ed esporre la vita di un’icona e, al contempo, una scatola magica dalla quale tutti possano attingere storie di bellezza”. 

Gli abiti appartenevano a Mara Viano Errani, una piccola donna che faceva sembrare una lucertola un coccodrillo, che riusciva in ogni cosa, che conquistava chiunque con il suo tono pacato ma deciso – racconta Monica Bruno -. Per Mara esisteva un solo sarto al mondo che lei potesse indossare. La giacca di Valentino, regalatale dal marito negli ultimi anni, è rimasta col cartellino attaccato. Solo Yves Saint Laurent poteva vestire la sua vita, intensa, di alterne fortune, tesa alla ricerca della bellezza in ogni istante, immersa in una storia d’amore meravigliosa. Abbiamo saputo tutto questo solo dopo aver avviato il progetto dedicato a Yves Saint Laurent”. 

La manifestazione appare curatissima in ogni suo aspetto a partire dall’immagine del manifesto della rassegna, scattata dal fotografo e artista Alessandro Lercara, per la quale è stata scelta una modella di colore che indossa, al contrario, la giacca iconica di un tailleur pantalone, datato anni ‘80. A ricordare che Saint Laurent fu il primo stilista a far sfilare mannequin di origine asiatica e africana, guardando spesso alle tradizioni extra-europee, esotiche, come fonte di ispirazione.

Potete seguire le varie iniziative della rassegna sul sito www.iconicatorino.it. E se dal 10 al 12 giugno nella Galleria Marco Polo (corso vittorio Emanuele II, 86) saranno esposti i capi vintage della Maison e YSL Rive Gauche, con un allestimento a cura dell’architetto Fiorenzo Naddeo realizzato da Rezina, il programma entrerà nel clou il 13 giugno quando, dalle ore 20, la Galleria Umberto I accoglierà la sfilata delle creazioni del couturier, dagli anni ‘60 agli anni ’90. In passerella, come le muse e le amiche di Yves, donne di tutte le età a interpretarne la modernità. “Da Parigi a Marrakech”, titolo dell’evento, è a cura di Paola Pellino, Monica Bruno e M.art. in collaborazione con l’Associazione Commercianti della Galleria Umberto I.

Nella sfilata di mercoledì 13 giugno in Galleria Umberto I si cercherà di ricreare le vivide atmosfere di un viaggio, da Parigi a Marrakech: la galleria torinese, infatti, realizzata in ferro e vetro, riporta alla mente i famosi passages della Rive Droite” – sottolinea Monica Bruno.

E dopo vari workshop, incontri e dialoghi con figure di spicco dal mondo della moda e dell’arte, che spazieranno dalla progettualità dello stilista alla sua passione per l’arte e il collezionismo, il programma si concluderà sabato 16 giugno a Villa Sassi, storica dimora del 700, immersa nel parco secolare, con un cocktail dinner a cura di Liberamensa Cibi per Menti Libere dal titolo “La soirée de L’Amour Fou”. Alle ore 20.30 si terrà un’asta benefica il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna Onlus. Introduce Elisa Giordano con un ricordo di Yves attraverso i suoi capi più iconici. Alle 22.30 si potrà assistere alla Lettura scenica delle Lettere a Yves di Pierre Bergé con Pino Ammendola e la partecipazione di Eva Robin’s. Regia di Roberto Piana. Una produzione Circolo dei Lettori di Torino.

Ma guardando il ricchissimo programma si ha la sensazione che in molti si siano messi in moto per raccontare questo personaggio così interessante e dalle molte sfaccettature.

Fa davvero piacere che, in un periodo storico dove la positività, il bello, la creatività, lasciano troppe volte spazio alle brutture quotidiane, alla superficialità di tempi che non lasciano mai modo per approfondire, ci sia ancora spazio per iniziative che invitano alla conoscenza e allo scambio, che avvicinano alla cultura, non solo di moda.

Un bravo alle organizzatrici e un invito ai nostri lettori a prender parte a questa manifestazione.

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