In the mood for love. La primavera/estate 2016 di Guglielmo Capone

Un lungo corridoio in penombra.
Tendaggi rossi agitati dal vento di burrasca, come lingue di fuoco brucianti di desiderio.
Un uomo e una donna, un sentimento sincero e complice, simbologia di un’emozione vera e pura.

La primavera/estate 2016 di Guglielmo Capone trae ispirazione da“In the mood for love”, pellicola del regista Wong Kar-wai che narra la storia di un amore autentico e puro,  amore che il regista ha voluto rappresentare in maniera essenziale e composta, in un continuum di dialoghi e silenzi interrotti da una musica dalle note malinconiche. 

La purezza dell’amore e l’essenzialità dei sentimenti diventano così trama e filo, in une ricerca appassionata di una moda capace di suscitare emozioni autentiche, essenzialmente vere, cancellando dallo stile e dal taglio tutto quando ritenuto lezioso o superfluo. 

La maglieria, da sempre punta di diamante delle collezioni firmate Guglielmo Capone, racconta così un grandioso desiderio di verità, identificata in un’affascinante rigorosità di forme e trame: dalle righe, trasversali con intarsi chevron, agli effetti di balsa o al classico marinaro, Guglielmo scandisce le note di un’intensità che non si svela nella sovrabbondanza, ma piuttosto in una semplicità capace di riempire lo spazio intero con estrema leggerezza. 

I paricollo, i dolce vita a manica corta e le polo in crepe di viscosa si vestono di jacquard effetto vichy o di un ipnotico tessuto in trama spezzata, mentre un tramato bianco e nero speciale, frutto di antiche e preziose tecniche di filatura, delinea la struttura di maxi cardigan avvolgenti, indossati con pantaloni over con maxi pence laterali, jogger looserfit e bermuda in fresco di lana.

Chiusura dai toni romantici, infine, nei blazer nei pantaloni slim fit in piquet e popeline di cotone stampato a maxi fiori monocromatici o a textile, rimandi simbolici a una genuinità dei sentimenti espressa con quella pudicizia carica di dolcezza e significato profondo. 

Guglielmo Capone conferma così la sua naturale attitudine a farsi designer/narratore,  suggerendo un’idea di moda intensamente modellata attorno ad una chiarezza di contenuto e significato, viatico privilegiato per comprendere la vera bellezza.

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