La Sartoria Tirelli a ‘Moda in Italia’

La mostra ‘Moda in Italia’ racconta la storia della moda nel nostro Paese dall’Unità ai giorni nostri con uno sguardo finale rivolto al futuro: il nucleo principale dell’esposizione legato all’aspetto storico sarà costituito dagli abiti della prestigiosa collezione della Sartoria Teatrale Tirelli. Vi ho già accennato al percorso che la mostra farà, grazie anche al lavoro di Franca Sozzani e Gabriella Pescucci, le due curatrici dell’esposizione.
Attratto irresistibilmente da quelli che saranno i momenti di una mostra che aprirà a Luglio, ho curiosato nel sito della Sartoria scoprendo non solo costumi meravigliosi, abiti anche originali, appartenenti alla collezione della Sartoria, come quelli che pubblico in questo post, ma anche una storia molto affascinante.

La Sartoria è stata fondata a Roma da Umberto Tirelli nel novembre 1964, partendo da una piccola squadra: due macchine da cucire, cinque sarte, una modista, una segretaria e un autista-magazziniere!

Da allora la Sartoria non ha fatto che crescere e la sua attività si è sviluppata principalmente in due direzioni diverse, ma complementari: quella tracciata dalla carriera di Pier Luigi Pizzi, legata ai costumi concepiti per il teatro di prosa e d’opera, prevalentemente caratterizzati dalla creatività e dalla fantasia; quella tracciata invece dalla carriera di Piero Tosi, che si è dedicato soprattutto al cinema, con un lavoro di ricostruzione filologica. Il lavoro di Tosi ha tra l’altro influenzato in modo determinante quello di molti costumisti, tra i quali proprio la Pescucci, arrivata nel 1994 a vincere un Oscar per “L’età dell’innocenza”. Molti i film a cui la Sartoria ha collaborato e molti quelli che hanno vinto premi importanti, non dimentichiamo gli Oscar del “Casanova” di Federico Fellini, “Momenti di gloria” e “Marie Antoinette”, che hanno avuto entrambi Milena Canonero come costumista, l’”Amadeus” di Milos Forman e il “Cyrano de Bergerac”, con i costumi disegnati da Franca Squarciapino, premio Oscar nel 1991.

Abiti del 1780.

Del 1905.

Due abiti del 1910-1912.

Umberto Tirelli era un appassionato collezionista di abiti antichi, che inizialmente ricercava e acquistava a scopo di studio nelle soffitte delle famiglie aristocratiche e sulle bancarelle dei mercati delle pulci in giro per il mondo, costruendo una collezione che conta ora più di 15.000 capi autentici, messi a disposizione dei costumisti con cui collaborava, senza contare le numerose donazioni fatte ai più prestigiosi Musei del mondo.

Dopo la scomparsa del fondatore Tirelli nel 1992, il prezioso lavoro della Sartoria continua sotto la guida di Dino Trappetti.

Se seguite da un po’ il blog sapete che al solo raccontarvi tutto questo a me viene la pelle d’oca e il sogno sarebbe quello di mettere piede all’interno della Sartoria…inizio a fare ufficialmente richiesta qui!

Del 1930.

Due abiti del 1950.

1960-ca.

Se volete sapere di più sulla mostra:
http://www.italia150.it/La-Venaria-Reale/Moda-in-Italia

Nel sito ufficiale della Sartoria Tirelli, nella sezione ‘I grandi amici raccontano la Tirelli Costumi’, video di Gabriella Pescucci che parla della Sartoria:
http://www.tirelli-costumi.com/la-storia/i-grandi-amici-raccontano-la-tirelli-costumi

  1. michaela Rispondi

    Ciao Stefano,
    come stai?
    ti devo parlare – fammi un mail perfavore!
    grazie mille,
    michaela

  2. Donatella Rispondi

    Oddioooo ma io ADORO Grabiella Pescucci! E’ la mia costumista preferita! Devo trovare un modo per andare,se la mostra è organizzata da lei,sarà strepitosa! Lo sai che sta vestendo i personaggi della serie The Borgias? (devi vederlo assolutamente,gli abiti sono magnifici.Quando la costumista è italiana,SI VEDE.)
    Ti linko questa intervista con Gabriella,dove fa vedere il grandi “archivio” dei costumi a Roma(a me piacerebbe curiosarci): http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e23d9649-1447-4183-8199-6fa7ec16ac0f.html?p=3

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