N.U.D.E., New Upcoming Designers, alla Milano Fashion week: Francesca Liberatore ci racconta la sua sfilata!

Le immagini della sfilata di Francesca Liberatore per la f/w 2014-15, parte di N.U.D.E., evento della Fashion Week milanese.

Le immagini della sfilata di Francesca Liberatore per la f/w 2014-15, parte di N.U.D.E., evento della Fashion Week milanese.

 

Conosco Francesca Liberatore da un po’ di tempo, ho avuto già il piacere di intervistarla, ma anche quello di conversare con lei fra una lezione e l’altra quando era docente, come me, allo Ied di Milano. Francesca è solare ed estroversa tanto quanto la sua moda è raffinata, misurata, mai troppo schiava dei diktat, le sue sono proposte per una donna reale, che lavora, che corre tutto il giorno, ma che ama la moda e vuole sentirsi bella e a suo agio in quello che indossa. Francesca non disegna una collezione per un universo parallelo, ma per questo momento storico, in cui lei stessa, come la figura femminile che immagina, è protagonista e piena di impegni. Questo non esclude una grande ricerca sui tessuti e molteplici ispirazioni che vengono dalla sua onnivora curiosità.
La designer, dopo aver collaborato con marchi importanti e aver vinto con la linea a suo nome il premio de la Camera Nazionale della Moda Next Generation, da alcune stagioni sfila nell’ambito del progetto N.U.D.E., New Upcoming Designers, e ha presentato la sua collezione per la f/w 2014-15, insieme a quella di Mauro Gasperi, proprio pochi giorni fa. L’ho raggiunta subito per farmi raccontare un po’ di novità, volevo farvela conoscere, per cui eccovi la nostra chiacchierata, oltre alle foto della sfilata. 

Mi racconti la collezione che ha sfilato?
È stato un periodo pienissimo di situazioni, collaborazioni e progetti diversi quello che ha preceduto la sfilata. Ed era iniziato tutto con l’immagine della stabilità e imperturbabilità del faro nelle onde del mare in tempesta. Poi la collezione bambino per Nolamisu e un viaggio in Cina hanno trasformato tutto in un caos creativo, dove le onde rappresentano dinamismo e l’imprevedibilità, la pienezza e la forza statica del faro si sono tradotti in tessuti non convenzionali, texture con superfici diverse e assemblaggi che sorprendono.
Cosi come le forme, ampie e “solari” per una donna gioiosa, curiosa, creativa ed espressiva opposta alla donna bon ton, che è comunque dentro di lei nel momento in cui si interfaccia con la società nei vari momenti il giorno o la sera mantenendo sempre forza e appeal.

Come è nato il rapporto con Camera Moda e quanto è stato importante per te?
È nato nel settembre 2009, quando ho vinto il concorso Next Generation e sfilato sulle passerelle di Milano Moda Donna nel febbraio 2010. Il rapporto con la Camera Nazionale della Moda è stato fondamentale, benché romana, finiti gli anni ‘90, ho sempre riconosciuto l’appuntamento milanese come il vero appuntamento nelle schedule internazionali e devo essere grata per tutto quello che Milano mi ha portato, in primis tutte le collaborazioni internazionali che seguono di volta in volta dopo le mie passerelle, oltre che il riconoscimento e l’affetto di tantissimi professionisti che ho avuto l’onore e il piacere di incontrare.

Francesca Liberatore

 

Francesca Liberatore

 

Da dove arrivano in generale le ispirazioni per il tuo lavoro?
Dal mio quotidiano, input visivi e sonori spesse volte, spettacoli, film, libri con immagini, mostre, peculiarità durante i viaggi o atmosfere che colgo.

Secondo te cosa si potrebbe fare di più per le nuove generazioni di designer?
Il di più deve essere fatto dagli imprenditori e dai negozi, maggiore curiosità e anche coraggio da parte loro, concretezza e stabilità. 

È il loro mestiere capire chi ha la stoffa per portare dei risultati e investire, cosi come fa il Giappone o la Francia, e non procedere per tentativi, facendo spegnere progetti o annullando marchi storici per assegnazioni di successioni sbagliate o creando falsi miti.

francesca-liberatore0719 francesca-liberatore0776

Sei anche una docente, come cambia la percezione e la fruizione della moda nei giovani?
Sono sicuramente caduti i gandi miti, i maestri, la spettacolarità e il sogno. Ora, e soprattutto a Milano, tutto è accessibile, la moda diventa una felpa, uno styling vintage, un abitino con accessorio, lo stilista diventa colui che viene invitato agli after-party e il giornalista sostituito dal qualcuno che si atteggia peculiarmente.
Sono assolutamente a favore di tutte le innovazioni, ma quando queste sono fondate su cultura e approfondimento, ma ritengo che chi come me ha avuto la fortuna di lavorare con grandissimi maestri come Jean Paul Gaultier e Viktor&Rolf o con professionisti del mestiere come i sarti di Brioni ha difficoltà a suggerire oggi dei modelli di ispirazione o dei canali di reale crescita.

Progetti?
Sicuramente spingere al massimo la mia linea donna supportata quest’anno anche dalla prima collezione di borse in pelle. Poi sto lavorando al progetto Nolamisu by Francesca Liberatore con la collezione bambino e la prossima apertura del flagshipstore al Dubai Mall. Oltre a una collaborazione importante con il Canada e con le Nazioni Unite.

Francesca Liberatore

Francesca Liberatore

Post your thoughts