N°21 p/e 2016: la bellezza è un caleidoscopio di contrasti

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Un cantastorie contemporaneo della femminilità, dei suoi volti sempre cangianti, del suo altalenare tra sogno e realtà: ma anziché di parole, i racconti di Alessandro Dell’Acqua son fatti di stoffa, talento sartoriale e appassionata sensibilità.
E come in ogni buona storia che è
un equilibrio tra gusto fiabesco e naturalezza, così nelle collezioni N°21 si finisce per riconoscere subito un’immagine di sé, che in realtà è un desiderio inespresso: finché sulla passerella si rivela in tutta la sua concretezza. 

Et voilà, non poteva che accadere nuovamente con la collezione p/e 2016!

Merito già dell’ispirazione, che Dell’Acqua rivolge a due figure che la femminilità l’hanno vissuta e ritratta intensa: la spregiudicata genuinità giovanile degli anni Novanta colta dall’obiettivo di Corinne Day, accostata alla devozione rivoluzionaria verso i costumi latini e la sensualità di Tina Modotti.

Suggestioni di allora messe indosso alla donna di oggi, filtrate con quella cifra stilistica che di Alessandro Dell’Acqua è ormai felicemente riconoscibile: ad iniziare dall’amata conversazione aperta tra maschile e femminile, confermata nella salda presenza della camicia bianca ma con decori vezzosi, che viene appaiata ad abiti e gonne o si scompone fino a diventare un vestito; gusto di accoppiare contrasti che si rinnova nella t-shirt sporty su cui poggiano abiti lievi di pizzo o chiffon.

Ancora opposizioni, ma sempre fatte con grazia e raffinatezza: nelle gonne di tela ruvide, nei pattern che possono essere righe, bande di pitone o stampe fiorite, possono annullarsi nelle trasparenze leziose o arricchirsi di ruches e passamanerie copiose.

Gli anni Novanta si diceva, nonchalance gioiosa e carnale, tradotti in quelle sferzate asimmetriche come fossero un gesto grunge  sulla delicatezza lunga e fluttuante; ma si diceva anche del folk latino, interpretato nei dettagli festosi di nappe, frange, piume e pompon sparsi sulle scarpe, anch’esse accoppiate in un contrasto squisitamente urbano, ossia i calzettoni di ginnica memoria.

E poiché il romanticismo è cosa da prendersi con seria giocosità, Alessandro dell’Acqua pone deliziose tiare di strass sul capo delle sue fanciulle metropolitane.

O, in alternativa, propone degli occhiali con lenti sinuose e di quel giusto oversize per coloro che la propria femminilità amano avvolgerla di mistero e ironia.

Formidable!

Sliding style: beauty floating within grace and pragmatism for N°21

A contemporary storyteller of femininity, of its always fickle faces, of its swinging between dream and reality: but instead of words, Alessandro Dell’Acqua’s tales are made of cloth, sartorial talent and passionate sensibility. And as in every good story that is a balancing act between fairy taste and naturalness, within the N°21 collections as well you immediately end up by identifying an image of yourself, that actually is an unspoken desire: until on the catwalk it reveals itself in all its concreteness.

And voilà, it happened again by the spring/summer 2016 collection!

Thanks to the inspiration, right, that Alessandro Dell’Acqua addresses to two figures that had lived and portrayed womanliness in all its intensity: the young unbiased genuineness of the Nineties caught by the lenses of Corinne Day, combined with the revolutionary devotion towards the latin costumes and sensuality of Tina Modotti.

Suggestions of that time put on the woman of today, filtered by that fashion signature proper of Alessandro Dell’Acqua that is always more and happily recognizable: starting with the loved open conversation between male and female, confirmed into the stable presence of the white shirt yet having pretty trimmings, thai is coupled with dresses and skirts or is dismantled into becoming a dress; good taste of matching contrasts that is renovated by the white t-shirt with light chiffon or lace dresses lying on.

Further oppositions, but always done by grace and refinement: within the rough skirts, the patterns that may be stripes, python band or floral prints, they could vanish into the twee transparencies or be embellished with ruches and copious trimmings.

The Nineties, we were saying, joyful and carnal nonchalance, translated into those asymmetrical lashings as if they were grunge gestures onto the long and floating delicacy; but we were also speaking about latin folk, rendered by the jovial details made of tassels, fringes, feathers and pompons scattered on the shoes, them too coupled according to an exquisite urban contrast, that is the athletic socks.

And since romanticism is something to be assumed by serious playfulness, Alessandro Dell’Acqua put charming strass tiaras onto his city princesses’ head.

Or, as an alternative, he proposes glasses having curvy lenses and that oversize form ideal for those women that love to wrap their femininity in mystery and wit air.

Formidable!

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