Non chiamatela “la” borsa. La nuova era dell’accessorio al maschile

Il genere rimarrà al femminile, come l’uso corretto della lingua richiede, ma non sono da escludere eventuali neologismi, materia in cui la moda, si sa, è titolare di cattedra.

La borsa, accessorio per antonomasia simbolo di una femminilità spiccata, emblema universale di classe e stile, scavalla il confine della moda in gonnella per approdare nelle nuove e fertili terre dell’universo maschile.

La società di ricerca NPD Group ha, infatti, in questi giorni pubblicato i risultati di una ricerca condotta sul mercato americano, secondo la quale le borse da uomo, le così dette “menbags”, hanno fatto registrare un incremento di vendite pari al +47% nel 2014, a fronte di un calo del 5% del mercato femminile.
Un risultato a dir poco strabiliante che, allargando il campo di azione, pare non delimitarsi al solo suolo americano: Euromonitor International ha, infatti, rilevato come il fenomeno sia molto più generalizzato, attestando che a livello mondiale i fatturati derivanti dal comparto borse uomo è salito fino a quota 6,48 miliardi di dollari.

Pare quindi giusto domandarsi: tendenza o moda? L’uomo ha finalmente abbandonato gli antichi dissapori verso la regina degli accessori, imparandone ad apprezzare i molteplici pregi, o il tutto si risolverà nella solita breve vita del mood di grido?

Certo è che i designer di tutto il mondo hanno preso sul serio la sfida, iniziando a incorporare nelle collezioni uomo dei veri e propri progetti di collezione borse, uscendo dal solito cliché della ventiquattrore o della reporter e iniziando ad indagare nuove forme e dimensioni come la shopper o il secchiello, da sempre appannaggio esclusivo del mondo femminile.
Nobile slancio creativo, accompagnato sicuramente dalla consapevolezza che l’uso e il costume cambiano adattandosi ai tempi: la frenesia della quotidianità e la necessità di essere sempre connessi hanno decretato la necessità di avere sempre sotto mano smartphone dalle dimensioni lievitate, pc, tablet e quant’altro per essere sempre pronti ad ogni evenienza.
L’uomo ha così capito che tasche di giacche e pantaloni non avranno mai le magiche proprietà della valigia di Mary Poppins e, forse inizialmente con qualche timore estetico, ha infine accettato la borsa o lo zaino (altro must degli ultimi tempi) come soluzione inevitabile per assecondare le moderne esigenze.

Da accessorio necessario la borsa uomo sta inoltre aprendo i diffidenti pensieri maschili su inedite possibilità di stile, non solo completando, ma addirittura diventando protagonista di outfit che all’accessorio demandano la chiave di lettura e il principio di design sottostante alla proposta creativa.

La domanda dunque permane: moda o stile?
Chi scrive, supportato senza dubbio anche dal benestare di patron Guerrini, ha da anni incluso nel suo gusto personale l’uso della borsa, conquistato non solo dalla sua indubbia praticità, ma soprattutto dalle sue infine capacità di descrivere il carattere, i pensieri e le fattezze di un bisognoso stile personale.

E forse questo, infine, viene da augurare: moda o trend, che ognuno coltivi, con la borsa o senza, quel sano e prezioso istinto che costituisce, alimenta e fa fiorire l’individualità della persona.

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