Play my songs! La tracklist delle canzoni preferite del designer Davide Bazzerla

Ho ripreso una vecchia tradizione del blog, abbandonata per un po’, perché a volte idee che si sono lasciate andare tornano a farsi sentire. Ho sempre chiesto ai fashion designer durante gli anni, nei vari incontri con giovani stilisti, ma anche con star delle passerelle, che cosa li ispirasse, che cosa avesse il potere di suscitare in loro rimandi e idee. Fra le risposte che tornano sempre, tre le più gettonate, quelle che sono imprescindibili: il cinema, l’arte e la musica. Affascinato da come le ispirazioni nascano e si trasformino in abiti, mi è venuta voglia di ripercorrere le strade che gli input creativi compiono e parto dalla musica. Ho chiesto e chiederò ad alcuni stilisti di darmi la loro personale tracklist, quell’elenco di canzoni che li hanno plasmati, che ne hanno modellato la creatività e che li hanno influenzati. Un modo diverso e curioso per comprenderli meglio e più intimamente.

Inizio con Davide Bazzerla. Nato a Verona, lo stilista ha creato nel 2005 la sua linea BZZ, trasferitosi poi a Berlino ha vinto nel 2010 lo  Young Designer Premium Award for Menswear. Ora è tornato in Italia, continua con la moda, ma dedicandosi anche a performance che legano l’arte, la sua ricerca estetica e i nuovi linguaggi di comunicazione, come l’“Albero genio-logico”, realizzato a Treviso, di cui sotto racconto meglio. Mentre vi rimando al suo sito per saperne di più, iniziamo a conoscere le canzoni preferite di Davide, commentate dal designer stesso. 

Un ritratto del designer Davide Bazzerla

Un ritratto del designer Davide Bazzerla scattato a Parigi da Bruno Perroud

 

Patty Pravo “Tutt’al più”: la mia infanzia, il suo look, la bellezza del bianco e nero.

David Bowie “Life on Mars”: la mia adolescenza, il suo look, la bellezza del colore.

Brian Eno “Just another day on earth”: la mia crescita, time goes by, l’incalzare del tempo e del ritmo, mi spiace il video non è di massima qualità.

In un certo senso rimanda anche al lavoro “The family tree” 

Una immagine dell'installazione "The family Tree" Foto: Gastón Lisak, grafic designer presso Fabrica - Treviso

Una immagine dell’installazione “The family Tree” Foto: Gastón Lisak, grafic designer presso Fabrica – Treviso

Davide  ha realizzato a Treviso questo albero, di cui parlo anche nell’intro, un’installazione urbana che ha celebrato il potere associativo delle immagini e ha voluto riflettere sulla relazione tra immagine digitale e contenuto materiale. 3.000 fotografie diverse e tutte in bianco e nero, appese una per una con un filo rosso a un albero. Un anno intero di ricerca visuale pubblicata sul proprio blog e sul profilo Facebook, scelte dai mondi delle arti, della cronaca, del cinema e unite da un filo rosso, quello di cotone che fisicamente lega le foto tra di loro e ai rami, e quello simbolico della sciarada di associazioni, dei richiami e riferimenti che le immagini evocano in chi le guarda. Sul web sono apparse nella loro successione digitale, mentre a Treviso sono state rappresentate per la prima volta nell’Albero genio-logico, stampate su fogli di carta riciclata e asportabili.
L’intero albero appariva vestito da un’immensa cascata di fazzoletti in bianco e nero. Immagini altrui, ma così trattate e manipolate da Bazzerla, riportate dal digitale alla carta, sono state offerte ai visitatori, che le hanno potute asportare asportare e farle proprie. I discorsi aperti da questa installazione riguardano la capacità evocativa delle immagini e la loro proprietà intellettuale. Ciascuna immagine è forte per se stessa, e nell’insieme questa forza ridonda e si amplifica in una grande esperienza visuale!

Julie London “Cry me a river”: amo tutto, la canzone, il video, la fotografia, davvero super-inspiring! E infatti echi di questo sono nel lavoro che vedete sotto.

bzz spring/summer 2012: Abito monospalla masai in jersey di cotone nero  e cappello conico a spirale in corda. Model: Sabrina Querci;  Foto: Mustafa Sabbagh

bzz spring/summer 2012: Abito monospalla masai in jersey di cotone nero e cappello conico a spirale in corda.
Foto: Mustafa Sabbagh; Model: Sabrina Querci; 

Eartha Kitt “Angelitos negros”: lei divina in versione minimal/drama.

Carolyn Carlson “The red dress”: regardez vous e capirete!

Laurie Anderson “O Superman”: arte, talento, genio… a superwoman!

Daft Punk “Around the world”: il video, il brano, la coreografia…un’altra scelta super-inspiring!

Bjork “All is full of love”: l’icona, il pezzo, il video, il mio primo trasferimento a Berlino e yes, all is full of love.

Terranova “Take my hand”: “Take my hand, follow me, even into the blak side…”. Adoro il ritmo di questo pezzo.

Moderat “Bad kingdom”: non solo vintage! E lo adorooo!

David Bowie “Where are we now”: where are we now? Come non farsi questa domanda ora!

 

 

Post your thoughts