Ports1961: danzando sulle note della libertà

La moda ci veste, ci tocca, ci protegge.

Così Milan Vukmirovic, direttore artistico delle collezioni maschili di Ports1961, ha introdotto a pubblico e stampa la collezione di Ports1961 per la prossima stagione invernale.

Una suggestione che prende ispirazione dal talento, dal coraggio e dalla libertà di Sergei Polunin, ballerino ucraino dalle doti uniche, a soli 19 anni già étoile del Royal Ballet di Londra.
Libertà artistica e libertà di pensiero si fondono così nel design di Vukmirovic, che disegna una collezione in cui forza e fragilità plasmano una nuova idea di delicatezza: lontano da cliché e modi comuni di sentire, l’uomo di Ports1961 esprime così una fierezza raffinata, aggraziata e al contempo foriera di vivida energia, capace di muoversi in un ambito di romanticismo velato, sottile, ma presente, vivo.

Alla presenza dello stesso Polunin, che si è esibito proprio all’inizio della sfilata Ports1961, solcano la passerella moderni samurai avvolti in vesti inno ad una eleganza sconfinata.
Accenni new wave nei capelli nero corvino e nella perfezione della camiceria, rigorosamente bianca, omaggio a quegl’anni ’90 che hanno visto protagonisti dello stile mondiale i grandi nomi del design asiatico.

Eleganza come stile e come interpretazione dei desideri dell’uomo contemporaneo: così Milan Vukmirovic manda in passerella abiti, bomber e capispalla in jacquard e patchwork di tessuti d’ispirazione orientale, rigorosamente ricamati con motivi e stampe.
Cappotti e giacche rinunciano al collo, sono dotate di chiusura laterale e adottano tagli e sovrapposizioni a contrasto, ispirandosi alle armature dei guerrieri giapponesi.
Grande protagonista la lana, utilizzata e lavorata a simulare la pelliccia: così il pelo di capra diventa astrakan, rivelando una capacità tecnica che diventa estetica ambientale, attenta difenditrice di quel patrimonio naturale troppo spesso sacrificato sugli altari del puro estetismo isterico.

L’idea di difendersi e combattere, di proteggersi per affrontare il quotidiano, trova nella delicatezza dei ricami e delle stoffe plissé la giusta dose di mitigazione, omaggio alla bellezza e alla leggerezza dell’arte, qualsiasi sia la disciplina in cui essa si esprime.
Nero ed écru i colori di base, sui quali si accendono il blu, il verde, il cammello e il rosso come spruzzate di energia; lo Star Camo, stampa inaugurata nella stagione precedente, ritorna ora in ton sur ton, effetto ottenuto tramite l’agugliatura della pelle con la lana, il jacquard e il matelassé per le giacche e gli zaini.

Guerrieri e artisti, difesa e attacco, diritti e libertà: la moda di Ports1961 descrive così i tratti salienti del manifesto culturale moderno: libertà di esistere, libertà di esprimersi, libertà di essere se stessi, fino al fondo del cuore di ognuno.
Una libertà, purtroppo, troppo spesso negata.

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