Roberto Collina f/w 2018: il knitwear diventa ossimoro tra staticità e movimento

La forma segue – e serve – lo scopo.

È il principio guida del Bauhaus, scuola di architettura, arte e design che dalla città tedesca di Weimar, patrimonio Unesco, continua ad ispirare i creativi del mondo fin dal 1919.

Ed è anche l’imprinting, eloquente e significativo, della collezione fall/winter2018 di Roberto Collina.
La casa di moda bolognese, da sempre equilibrata sintesi tra know-how artigianale e ricerca, reinterpreta ora l’arte dei coniugi Albers, pionieri del Modernismo. Josef, pittore, ed Anni, artista tessile, la cui
evoluzione artistica e sentimentale ebbe inizio proprio in quella fucina creativa che è stata la Staatliches
Bauhaus.

Nasce così un design limpido fatto di forme lineari, pulite, razionali, rigorose e pulsanti, al tempo stesso.
Il twist è affidato all’uso del colore che dalle tinte primarie sprigiona, nella declinazione maschile del
knitwear, contrasti con toni vibranti ed energetici come i gialli, gli aranci e gli azzurri ottanio.
Il dinamismo proviene invece dall’incontro fra texture, elementi plastici che esaltano a vicenda la loro
diversa unicità. Incastri di jacquard animano i capi, la lana merinos si fonde con il cachemire, dando vita ad
un personale ed inedito arty-gianato.

L’uomo plasmato da Roberto Collina incarna così la Legge del contrasto simultaneo e diventa, parafrasando
Josef Albers, attivatore di energia e vita complementare, attraverso il colore.
Il fil rouge della collezione è la tensione tra essenzialità delle geometrie e volumi cinesici delle lane, la
palette cromatica invece cambia e si adatta al womenswear, virando nella scala dei rosa, dei bruciati, dei
verdoni, fino al color block.

La sperimentazione visiva del brand si traduce poi in un gioco di asimmetrie: le righe micro e macro, il filo di
mohair stampato, ma anche nel ricorso a tessuti inediti come il fake shetland.
Il mood che avvolge i capi suscita una delicata sensualità, un connubio di praticità, coziness ed eleganza,
evidente nei tagli over, nei dettagli furry e nella lavorazione bouclè dei capispalla.

E così quegli stessi «fili flosci» che il destino aveva messo tra le mani di Anni Albers, oggi considerata
anticipatrice della Fiber Art, sono elevati ad uguale espressione artistica in Roberto Collina: geometria,
minimalismo, colore, semplicità di elementi esprimono passione ed energia vitale.
Art is everywhere, dicevano gli Albers, l’arte è ovunque. L’arte è racchiusa in un quadrato di accecante colore.

Post your thoughts