A SUITED ARIAN: Arian Levanael protagonista dell’editoriale scattato da Luis Carlos Aguayo (con il mio styling) in esclusiva per lepilloledistefano (e c’è anche un’intervista ad Ari)

 

Photo by Luis Carlos Aguayo

Photo by Luis Carlos Aguayo

Mi sono imbattuto più volte sul web in Arian Levanael che, con il suo nome d’arte, The Amazing Ari, è un personaggio molto noto nel mondo dello spettacolo. Le sue esibizioni includono numeri acrobatici, soprattutto aerei, ma anche giochi col fuoco e spesso sono momenti pericolosi che richiedono un fisico atletico e temprato alla fatica. Vengono in soccorso di Arian non solo l’indubbia preparazione e l’esercizio, ma anche l’essere un insegnante di yoga, che lo aiuta a trovare un equilibrio in una vita che lo porta a viaggiare per il mondo e a lavorare di notte. Ma Levanael è noto anche perché negli anni è stato protagonista spesso di editoriali in cui fotografi internazionali ne hanno esaltato le doti estetiche e la fisicità.
Ho incontrato Arian un paio di mesi fa, grazie all’amico comune Luis Carlos Aguayo, durante una sua visita a Milano. Nel decidere di prestarmi come stylist per un servizio fotografico, scattato proprio da Luis, con lui protagonista, ho subito pensato che volevo proporlo in una luce diversa, meno legata al suo mondo quasi circense, e da qui l’idea dei completi e di uno stile che puntasse a non scoprirlo troppo. Trovate qui le foto, risultato del lavoro realizzato insieme, , oltre alla nostra chiacchierata in cui Arian mi racconta meglio del suo lavoro, raccontandoci di questi anni come performer. Enjoy! / I stumbled several times on the web on Arian Levanael’s pictures and I soon discovered that this guy, with his stage name, The Amazing Ari, was a well-known figure in the entertainment world. His performances include acrobatics stunts, especially aerial, but also moments in which he plays with fire and are often dangerous moments that require an athletic body and a specific preparation. Arian is helped in this work not only by his undoubted skills and exercise, but also by being a yoga teacher, who helps him find a balance in a life that led him to travel the world and work at night. But Levanael is also known because over the years he has often been the protagonist of editorials in which international photographers have enhanced his aesthetic qualities and physicality.
I met Arian a few months ago, thanks to our common friend Luis Carlos Aguayo, during a visit to Milan. In deciding to work as a stylist for a photo shoot, shot by Luis, and starring the aerial performer, I immediately thought that I wanted to show him in a different light, less tied to the way he is normally seen, a bit circus-style, and so I worked on the idea of dressing him in suits and not undressing him that much. Here you can see the pictures with him as a model,  in addition to our chat in which Arian tells me more about his work, recalling his years as a performer. Enjoy!

A Suited Arian

Photo: Luis Carlos Aguayo
Styling: Stefano Guerrini
Grooming: Matteo Bartolini
Stylist Assistants: Martina Frascari and Giacomo Tagliati
Location: Q21, Viale padova 21 Milano

Model: Arian Levanael >>>

Mi puoi dire come hai iniziato questo lavoro e quando hai capito che quella nel mondo dello spettacolo sarebbe stata la tua carriera?
Mi è stato chiesto di esibirmi in uno spettacolo quando avevo circa 20 anni, per un club in Australia, eravamo io e altre 2 persone. A Sydney nei primi anni ’90 c’è stato un grande boom della cultura e delle performance underground e indipendenti, tutti i tipi di artisti, strani e meravigliosi, che avevano modo di emergere e di continuare ad evolvere nel loro percorso artistico. Mi è capitato di essere lì e quasi “cascarci” dentro. È stato qualcosa di molto spontaneo. Non avevo un particolare desiderio di attenzione e non che volessi essere proprio un artista, è successo e basta. Credo che si potrebbe chiamare destino.

I miei spettacoli erano una forma iniziale di Boylesque (burlesque al maschile), includevano lo spogliarsi molto, lavorare con fuoco e acqua, qualcosa di molto pagano. Quando ero più giovane ero molto timido e ancora oggi sono una persona tranquilla. Sono molto riservato, soprattutto con le persone che non conosco bene. Ma essere un artista mi ha aiutato a creare un personaggio e in un certo senso mi dà la possibilità di esprimermi in modo creativo, non mi importa tanto dei riflettori o dell’attenzione, che è qualcosa di cui non ho davvero bisogno. 
Così nel corso degli anni le mie performance si sono evolute, come ho fatto io. Ho cominciato a fare acrobazie nell’aria, continuato con le esibizioni burlesque e di cabaret più alternativo. La mia carriera si è evoluta con loro. Ho continuato a ottenere ingaggi e così ho continuato a lavorare!

Quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera fino ad ora?
Non spicca fra gli altri un momento particolare. I momenti importanti sono quelli in cui il pubblico apprezza molto quello che fai e riesce a cogliere perfettamente gl intenti del tuo lavoro, entra nello spirito della performance. Amo viaggiare ed esibirmi in tutto il mondo, conoscere nuove persone.
Mi sono esibito in alcuni luoghi sorprendenti e per tutti i tipi di eventi. Lavorare all’Opera House di Sydney è stato forse l’apice di questo, ma anche esibirmi al Mardi Gras di Sydney è sempre divertente perché migliaia e migliaia di persone stavano assistendo! Sono stato anche in TV in Arabia Saudita esibendomi per i Reali di quel Paese. Ho davvero fatto un sacco di cose! Ma è stato tutto divertente.

Alti e bassi di questo lavoro, cosa ti piace e cosa non ami?
A volte stare ad aspettare è fastidioso. Inoltre spesso bisogna prendere un volo presto al mattino, quindi arrivare sul luogo della performance e montare l’attrezzatura, poi provare, avendo magari dormito pochissimo, infine esibirsi in serata. A volte c’è molto ritardo nel salire sul palco, come è successo di recente in Austria. Ero lì nove ore prima di poter effettivamente eseguire il mio numero!

Poi devo aspettare che l’evento sia finito a volte per portar via l’attrezzatura, e poi di nuovo un volo per casa. Il viaggio può davvero essere stancante, ma l’emozione della esibizione e del viaggio stesso sostituiscono ogni tipo di stanchezza!

Prima foto in alto / pic above: Arian indossa una giacca doppiopetto /Arian is wearing a double breasted jacket Frankie Morello; below: completo / suit Tonello, collana / necklace Ibridi.

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Above / qui in alto: completo e camicia / suit a shirt Dirk Bikkembergs

Hai un aneddoto, considerando che a volte le tue esibizioni sono anche molto difficili da un punto di vista fisico, da condividere con noi? Un momento molto duro o qualcosa invece di divertente che è accaduto?
Sì, a volte sono fisicamente esausto. Soprattutto se mi sono esibito e non ho dormito tanto. Il mio lavoro diventa più pericoloso quando è così. Ma in generale l’energia della folla mi nutre e l’eccitazione mi tiene ben sveglio. Devo tenermi sempre in forma, devo fare esercizi di allenamento e mangiare bene. Si tratta di mantenere un certo livello di fitness. Ho bisogno di andare in palestra e di molte prove. È tutto molto fisico. Sono anche un insegnante di yoga e questo aiuta a calmare la mente e a dare un equilibrio al corpo.
Ci sono stati tanti momenti divertenti, altri molto seri. Ma fa tutto parte del gioco. Stavo facendo un esercizio col fuoco in una libreria, una volta, e ho quasi dato fuoco ai libri. E a pensarci ora è stato davvero divertente. E ci son state esperienze dure, come quella volta a Sydney, in cui era molto caldo ed ero anche ricoperto d’olio, in cui ho rischiato molto scivolando alla fine dello spettacolo. Ma sono sopravvissuto!

Cosa pensi di aver portato al mondo dello spettacolo?
Penso di aver mostrato una scintilla di creatività nel settore delle esibizioni nell’aria da una prospettiva maschile, che è abbastanza unica. Penso di aver mostrato ad altre persone, a cui insegno ad esempio, la possibilità di vivere la vita seguendo i propri sogni. Ed essere chiunque loro vogliano essere. Credo di aver dimostrato che si può avere successo facendo qualcosa che ami. Che è sempre una sfida. Soprattutto agli inizi, sopravvivere contando sulla tua creatività può essere un vero problema. Ma io sono riuscito a farlo per molto tempo!

Ho iniziato ad esibirmi quasi a 20 anni  e per un ragazzo timido che non aveva il desiderio di diventare un performer da bambino, sono riuscito davvero a far funzionare questo lavoro.

Penso che tu sia consapevole di essere considerato come un punto di riferimento per molti, un’icona. Che cosa ha portato con sé questo nel corso degli anni?
Non sono sicuro di esserne così consapevole. Icona è poi una parola così pesante, no? Ricevo un sacco di lettere di fan e messaggi da persone che mi dicono che li ho ispirati, questo è molto gratificante. Amo ispirare le persone ad essere in buona salute o a creare qualcosa o essere anche semplicemente loro stessi. Non abbiate paura di vivere fuori dagli schemi. Di essere diversi. Di lottare per qualcosa di più. Di cercare verità e significati più profondi. Credo che l’essere ad alti livelli come performer e avere posato per molti servizi fotografici nel corso degli anni abbia aiutato le persone a diventare consapevoli di me. Sono davvero grato dei messaggi e dell’attenzione che ricevo, sono onorato che la gente veda in me una luce.

Pantaloni / trousers vintage Paul Smith Archivi Mazzini, collana ottenuta da un gilet riciclato / necklace with recycled waistcoat Stefania Bertoni

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Total look Royal Hem, collana / necklace vintage Archivio Guerrini

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Ti piace la moda? Qual è il tuo stile? Che cosa è l’eleganza per te?
Amo la moda. Ho avuto fasi della mia vita in cui la moda era davvero importante. In realtà ho studiato fashion design per un breve periodo quando avevo 20 anni. Un tempo compravo molti vestiti vintage e frequentavo i negozi dell’usato, compravo capi e poi li ri-adattavo, vendendoli nei mercatini di Sydney.
Sono sempre stato un collezionista di abiti, quindi credo che la moda abbia sempre fatto parte di ciò che sono. Ho così tanti vestiti! Cerco sempre di disfarmene, ma non posso farci nulla e continuo a comprare bei capi. Amo anche le magliette, però, e non è per sembrare cool indossandole. Si tratta sempre di essere comodi in quello che si indossa. E indossarlo bene!

Dimmi come è stato posare per questo editoriale. Che effetto ti fa indossare capi che hanno uno stile diverso dal tuo?
È stato davvero una boccata d’aria fresca indossare vestiti diversi da quelli che metto di solito. Amo i completi, ma non riesco a metterli spesso. Quindi indossare alcune giacche vintage e anche completi firmati è stato un vero piacere. È stato anche bello per una volta indossare ‘molti’ vestiti.

Un sacco di volte i fotografi mi vogliono con poche cose addosso, per mostrare i tatuaggi ad esempio, ma questo editoriale è stato qualcosa di diverso. Ci siamo concentrati sul colore, sul fascino e sul divertimento. Mi son trovato abbastanza comodo in molte delle cose che ha messo, ho amato in particolare uno degli abiti dello shoot, avrei voluto tenerlo, aveva un fit perfetto!
Mi piace sempre molto lavorare con stylist e fotografi diversi ed essere parte della loro visione. Mi piace essere trasformato in un personaggio, cambiare il mio aspetto e la percezione che le persone hanno di me.
Quindi speriamo che questo editoriale possa mostrare alla gente un lato diverso. Ho anche lasciato crescere la barba più lunga ed ero davvero aperto a guardare le cose in maniera differente. Sono felice del risultato finale che ho visto nelle foto.

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Sopra / above: giacca / jacket vintage Archivi Mazzini, camicia / shirt Tonello, blusa nera / black blouse Jonathan Scarpari, papillon / bowtie vintage Archivio Guerrini; sotto / below: Giacca / jacket vintage Marni Archivi Mazzini, camicia/ shirt vintage Roberto Cavalli Archivi Mazzini, gonna-pantalone / skirt Tom Rebl

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Progetti e sogni per il futuro ?
Sto lavorando molto a Londra ultimamente, esibendomi in alcuni luoghi sorprendenti. Ho trascorso momenti piacevoli anche in Austria di recente, davvero bellissima! Dovrei esibirmi a Belfast e a Roma il mese prossimo e ho anche voglia di tornare a lavorare a Milano!

Il mio sogno alla fine è di aprire il mio studio e insegnare yoga e acrobazie aeree, magari in un posto caldo di fronte al mare. Essere amato e avere una famiglia. Avere una casa. Continuare a esplorare il mondo e vivere una vita lunga e felice. Che cosa potrei chiedere di più?!

 

Go to the second page of this post to read the english version of the interview I did with Arian.

 

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